PASSO DELLO STELVIO

 

 

 
 DATA  1 SETTEMBRE 2002
 PARTENZA ORE  8:00
 RIENTRO ORE  20:00
 KM PERCORSI  580
 PARTECIPANTI 

MATTEO TOFFANIN

 

MAURIZIO CINQUETTI

GIANCARLO LACCHINI
CHRISTIAN DIFRANCESCO
ANDREA VILLA
MAURO BARGIGGIA

 

 

E’ stato il nostro primo itinerario in gruppo, quello che ci ha permesso di conoscerci tutti e che ha dato il via alla nostra amicizia e al nostro gruppo che di volta in volta diventa sempre più numeroso.

Per chi già la conosce basta il nome per evocare sensazioni ed emozioni nemmeno lontanamente possibili da riprodurre a parole.

Ecco una breve carta d’identità per chi ancora non la conosce.

Il suo nome ufficiale è “S.S. 68 dello Stelvio”. E’ il passo alpino più alto d’Italia, il secondo in Europa, con i suoi 2758 m.s.l.m.. E’ una strada molto e ripeto molto impegnativa, lunga poco meno di 50 km, con pendenze massime del 13% (sul versante ovest) e del 14% (sul versante est) e con ben 64 tornanti.

Questa strada è aperta solo da maggio a ottobre, per il resto dell’anno è chiusa per ovvie ragioni (la neve abbondante) e collega due delle più belle valli italiane: la Valtellina (Lombardia) e la Val Venosta (Trentino Alto Adige).

Si parte da Bormio a quota 1215 m.s.l.m.. Basta seguire le indicazioni “Passo dello Stelvio”, percorrendo la S.S. 68 sul versante ovest per 22km caratterizzata da 3 serie di tornanti: la prima di 8, la seconda 18, la terza 9. Il paesaggio è a dir poco spettacolare, tanto più se c’è un bel sole.

La seconda serie di tornanti è ancora più spettacolare. Ci si arriva dopo aver percorso un breve tunnel, molto stretto e con fondo sempre bagnato.

Attenzione agli animali, mucche e capre in particolare, che di frequente attraversano la strada. Andrea stava per ritrovarsi un capra sul serbatoio.

Una volta in cima, a 2758 m.s.l.m. breve sosta per ammirare il panorama, respirare un po’ d’aria buona e magari comprare un ricordino (una spilla).

Da qui si può scendere lungo il versante est di 25,4 km, ma noi non l’abbiamo fatto; siamo tornati indietro pochi chilometri e siamo entrati in Svizzera in direzione Sankt Moritz.

 

LA STORIA

Il “Passo dello Stelvio” è stato per secoli un importantissimo punto strategico militare e uno dei collegamenti più brevi fra l’Austria e la Lombardia. Le prime tracce del passo si possono ricondurre all’età del bronzo (1700 – 1500 a.C.).

Nel 1812 il governo austro-ungarico, che considerava il Passo dello Stelvio una base strategica importante, commissionò il primo progetto della strada. Solo nel 1818 fu autorizzato un secondo progetto dall’imperatore Francesco Giuseppe 1°. Come ingegnere capo fu scelto Carlo Donegani di Brescia. In soli 5 anni, nel 1825, la strada del Passo dello Stelvio fu completata.

La strada era conosciuta per la sua costruzione unica e per i suoi magnifici dintorni di ghiacciai e cime alpine.

Nel 1876 diventò famosa per l’omicidio di Madeleine Tourville da parte del marito Hanry, sopra la Rocca Bianca (rifugio). Un pastore fu testimone e denunciò Hanry alla polizia locale. Durante il processo si scoprì che Madeleine era la terza moglie uccisa da Hanry per questioni dI danaro. Tutti i giornali europei parlarono di questo processo e di conseguenza il turismo in queste zone si moltiplicò. I viaggiatori passavano d’estate e anche d’inverno grazie a uomini chiamati “Rotter” che permettevano di tenere aperta la strada tenendola pulita con pale e spazzanevi tirati da cavalli.

Nella prima guerra mondiale i soldati austriaci e italiani combatterono nel fronte Ortles al Passo dello Stelvio.

Come conseguenza della guerra nel 1918 l’Alto Adige diventò una provincia italiana e la frontiera al Passo fu eliminata.

Oggi la strada ha grande importanza grazie anche alla rivalutazione del Parco Nazionale dello Stelvio. Dopo anni di trascuratezza la regione Alto Adige ha messo a disposizione grandi somme di danaro per il restauro e la ristrutturazione di una strada panoramica.

Questa strada rimane la regina delle strade alpine.

 

CURIOSITà

-    E’ il passo alpino più alto d’Italia e il secondo in Europa.

-    Al passo si trova il bancomat più alto d’Europa.

-    Avendo tempo si consiglia di pranzare o cenare con il famosi pizzoccheri, magari a Bormio o direttamente su al passo.

-    La strada è aperta solo da maggio a ottobre.

 

ATTENZIONE

Il Passo dello Stelvio non va assolutamente sottovalutato. L’altitudine può creare problemi di miscelazione, soprattutto nelle moto a carburatori e a persone con problemi di pressione.

Non va sottovalutato nemmeno il tempo. Le precipitazione arrivano in un attimo e anche se è cosa rara può capitare di incappare in una nevicata ad agosto, molto più probabile a settembre.

Attenzione agli animali che di frequente attraversano la strada.

Sconsigliato a chi viaggia di fretta, cerca percorsi veloci e a chi soffre l’altitudine.

Attenzione all’abbigliamento.

 

Non è impossibile, ma è molto impegnativo specie con moto di piccola cilindrata e/o di grandi dimensioni. Consigliata un minimo di esperienza prima di intraprendere questo tragitto.

 

                                                                    MATTH 28

 

COMMENTI

MATTH 28: è il mio itinerario preferito! E poi con questo itinerario ho conosciuto tanti amici. E’ stupendo, i paesaggi sono a dir poco spettacolari. Non è una strada su cui puoi esprimere il massimo, non puoi piegare più di tanto ma è molto molto impegnativa! Forse è la più difficile che ho percorso. Se dai di gas arrivi in cima distrutto ma quando sei li capisci che sono energie spese bene! Il nostro itinerario comprendeva Lecco-Sondrio-Tirano-Passo della Forcola-Livigno-Bormio-Passo dello Stelvio-Sankt Moritz-Passo del Maloja-Chiavenna, il mio voto complessivo è un bel 10 e lode.

 

CHRYS 69: Sono stato anche in Abruzzo e posso dire che lo Stelvio non ha niente da invidiare come paesaggi e tragitti tortuosi,. Meglio andar piano e godersi i paesaggi, è comunque divertente. Con questo itinerario è nato un gruppo affiatato.

Un bel 10 (sai perchè? perchè mi piacciono i gruppi affiatati).